lunedì 20 febbraio 2012

MARC JACOBS FASHION SHOW, L'ARTE INCONTRA LA MODA - ART MEETS FASHION

Di solito, molti fashion shows, sono progettati nel modo più basilare possibile, passerelle bianche che adempiono alla loro funzione principale: presentare la collezione ai buyers e alla stampa. Tuttavia, qualche volta (per fortuna aggiungerei altrimenti io non avrei senso di esistere), il marchio viene combinato con una scenografia "frizzante" che mette in contrapposizione i look della collezione - esempi sono Chris Benz che ha progettato uno scintillante backdrop durante la sua presentazione e Y-3 che ha utilizzato una scenografia di fondo con un cielo blu cristallino. Altri invece si avvalgono di veri e propri archiatra, 
Karl Lagerfeld per Chanel  ha ingaggiato l'architetto Zaha Hadid per l'elaborazione di un set fuori dal comune.
Marc Jacobs si ha chiamato la sua amica, artista e scultrice Raches Feinstein per disegnare ciò che ha definito a Style.com un "castello infranto". Ha voluto ricreare una versione delle rovine di Maria Antonietta per lo show dell'amico Jacobs.
La bellezza mozzafiato dell'immenso scenario di carta, completato da una fontana al centro della passerella, funge da elegante scenografia per la collezione dello stilista. Una sottile luce azzurra illumina il set bianco  ottico arricchito da texture che donano ulteriore profondità allo spazio.


(trans.) For the most part fashion shows are held on stark, white runways that serve one main purpose: to present the clothes to buyers and the press. Sometimes, labels will juxtapose a vibrant background against the looks — Chris Benz included a shimmering gold backdrop at his presentation and  Y-3 projected a clear blue sky behind the models. Others hire an archistrar name — Chanel’s Karl Lagerfeld called on architect Zaha Hadid — to design an elaborate set.
Marc Jacobs tapped his friend, sculptor Rachel Feinstein, to design what she told Style.com was “a broken castle. Marie Antoinette’s version of ruins,for his fall/winter 2012 show. The breathtakingly immense construction paper scenery, complete with a fountain in the middle of the runway, served as an elegant backdrop for Jacobs’s collection. Subtle blue lighting illuminated the white set, which was rich with texture and depth.











Qui vi riporto un interessante articolo, in inglese, su come l'artista ha pensato e presentato allo stilista il suo concept di allestimento:

(trans.) Here there is an interesting article (in english) about the presentation and the concept of the artist for the set up:


Ritorno a fare qualche considerazione sull'illuminazione dell'allestimento pop-up di Jacobs. Come ho detto prima in modalità "normale" la passerella e il background sono accarezzati da un dolce luce azzurra e bianca. Nulla di eccessivo e sapientemente dosato. 
In modalità "passerella/sfilata" le modelle sono illuminate da 2 segui-persona dinamici o anche chiamati "a occhio di bue". In passerella ci sono diverse alternative per illuminare la modella che cammina e questo è uno dei tanti: degli tecnici, posizionati in alto, seguono la modella nel suo percorso che in questo caso è illuminata da un fascio posteriore e uno anteriore per un totale di due operatori per modella. Se moltiplicate poi quante modelle ci sono contemporaneamente in scena otterrete il numero degli operatori e dei segui persona necessari.

(trans.) I continue to do some considerations about the Jacobs pop-up set up lights. Like I told you before in "normal" mode runway and background are illuminated by light blue and white light. No strong illumination and smartly used.
In "catwlaking" mode models are illuminated by 2 dynamic followspots. In fashion catwalks there are lots of ways to illuminate models and this is one of them: some technicians, on top of the scene, follow the model in her walking and in this case she is illuminated from the front and the back...two followspot per model. If you multiply how much models are in the scene at the same time you can understand how many technicians you need to do this kind of light.



Concludendo: sicuramente la collezione, ispirata alle eccentriche giornaliste di moda Anna Piaggi e Lynn Yaeger (pensate alle scarpe di strass in stile pellegrino, i larghi cappelli di pelliccia alla Dr.Seuss di Stephen Jones e tanti tagli scintillanti e ornamenti olografici), era interessante da vedere...ma la vera star dello show è stata sicuramente la scenografia della Feinstein. Forse si è sbagliato qualcosa nel dosare l'importanza di scenografia e collezione?

(trans.) Sure, the collection, inspired by eccentric fashion journalists Anna Piaggi and Lynn Yaeger — think pilgrim-style rhinestone-buckle shoes, large furry Dr. Seuss-like hats by Stephen Jones, and lots of holographic embellishments and sparkly trims — was interesting to look at, but the real star of the show was Feinstein’s set. 
Maybe something was wrong dosing the importance between set up and collection?

- Interashionist - 










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